I dati sul consumo di suolo in Italia evidenziano il percorso intrapreso dalla Lombardia con valori al di sotto della media nazionale. “Il rapporto annuale dell’Ispra sul consumo di suolo in Italia – ha commentato l’ assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi – mette in luce il percorso virtuoso intrapreso dalla Lombardia. Oltre a ridurre il consumo di suolo rispetto all’anno scorso ci posizioniamo infatti tra le migliori regioni in termini di minor consumo di suolo pro capite con valori degli indicatori al di sotto della media nazionale”.
L’Emilia-Romagna, per esempio, sempre secondo i dati, pur avendo meno della metà degli abitanti della Lombardia, consuma 35 ettari in più di territorio rispetto alla Lombardia.
“Un aspetto di cui tenere conto – ha proseguito Comazzi – è che buona parte del consumo di suolo lombardo ha natura reversibile (più del 65% del totale rilevato da Ispra), ovvero si riferisce a suolo libero consumato ‘temporaneamente’ per attività agricole, cave, cantieri, che negli anni futuri non costituiranno più suolo consumato”.
“Questo significa – ha spiegato l’assessore – che il modello di sviluppo territoriale della Lombardia, basato sulle leggi sulla riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e la norma sulla logistica, ottimizza meglio di altre regioni il consumo di suolo dei suoi abitanti e delle sue attività economiche. A questo proposito, non si può ignorare il fatto che produciamo il 23% circa del Pil italiano e ospitiamo il 17% circa della popolazione nazionale. Abbiamo infatti un numero di abitanti maggiore di 14 Stati Ue”.
In aggiunta, la maggior parte dei Comuni capoluogo di provincia (tra cui Milano, Bergamo, Brescia, Monza) ha già operato significative riduzioni delle previsioni di consumo di suolo, complessivamente circa 500 ettari. Nel 2024 si è assistito a un aumento del numero di nuovi piani comunali approvati. Sono più di 90, per una quantità complessiva di riduzione delle previsioni di consumo di suolo superiore agli 800 ettari: circa il 50% delle previsioni che quei Comuni avevano nei piani del 2014.
“Questi elementi – ha concluso Comazzi – evidenziano i significativi e costanti progressi della Lombardia in termini di consumo di suolo e la validità del nostro modello di sviluppo. Il lavoro da fare è ancora tanto ma da una lettura attenta dei dati emerge che la nostra regione, in questo ambito, ha già raggiunto importanti risultati”.